Interessi

Durante il mio percorso accademico, ho sviluppato un particolare interesse per i disturbi dello spettro autistico, che rappresentano un gruppo di condizioni cliniche caratterizzate dalla presenza di deficit della comunicazione e dell’interazione sociale e da comportamenti, interessi e attività ristretti e ripetitivi. Personalmente, mi sono concentrato sulle modalità con cui si presentano in età adulta, specialmente negli individui senza disabilità intellettiva e del linguaggio (ex disturbo di Asperger), e nel genere femminile. Nello stesso contesto, ho approfondito il tema dello Spettro Autistico Sottosoglia, un modello concettuale recentemente proposto da Dell’Osso e colleghi (2017). Questo modello raccoglie l’insieme delle manifestazioni lievi, associate e atipiche di autismo che non raggiungono la soglia clinica ma che possono comunque rappresentare fattori di vulnerabilità psicopatologica, in grado, perlopiù, di influenzare l’espressione e il decorso di altri disturbi. Questo interesse persiste ancora oggi e mi spinge costantemente ad approfondire le mie conoscenze e competenze su questo tema, con l’obiettivo di comprendere meglio le sfide e le necessità delle persone che affrontano questa condizione e di contribuire all’inclusione e al miglioramento della qualità di vita.

Alcuni aspetti, spesso etichettati come “brutto carattere” o stranezze e/o attribuiti erroneamente a una colpa o a un difetto della persona, possono in realtà riflettere caratteristiche tipiche dello spettro autistico. Tra queste vi sono l’intolleranza alle manifestazioni di affetto come baci o abbracci, l’evitamento di situazioni che comportino vicinanza fisica, la difficoltà a guardare negli occhi, a comprendere ed esprimere le emozioni, gli interessi fissi (es. la “fissa” per un personaggio famoso), i comportamenti ritualistici (es. fare sempre lo stesso percorso, mangiare le stesse cose), e così via. La detezione precoce dei tratti autistici può aiutare la persona a maturare una maggiore consapevolezza di sé stessa e a comprendere alcuni aspetti del proprio funzionamento, restituendo la sensazione di essere realmente compresi e riconosciuti (forse) per la prima volta, ma consente anche di agire attraverso interventi preventivi rispetto al rischio di evoluzioni psicopatologiche. Presso il mio studio offro consulenza e sostegno psicologico ed eseguo valutazioni psicodiagnostiche di disturbi dello spettro autistico e dello spettro autistico sottosoglia in soggetti adulti e adolescenti.

Un altro ambito che riveste per me particolare interesse è quello dell’etnopsichiatria e dell’etnopsicoterapia. Queste scienze, attraverso il dialogo continuo con altre discipline come antropologia, sociologia, psichiatria, etnologia, indagano sulle complesse interazioni tra cultura, identità e psiche. L’etnopsichiatria e l’etnopsicoterapia propongono modelli di salute/malattia (cause, evoluzione e prognosi) e di cura (dispositivi e metodi terapeutici) che tengono conto delle diversità culturali nei sistemi di credenze e tradizioni, e sostengono che per comprendere la sofferenza e favorire il cambiamento sia essenziale essere aperti ad esplorare altri mondi culturali e ad adottarne il linguaggio. Nel mio lavoro, mi impegno ad offrire un ambiente sicuro e accogliente che rispetti e valorizzi le differenze e le specificità socio-culturali, accogliendo e celebrando l’alterità come una ricchezza e una risorsa preziosa. 

IMG_3203
Torna in alto